UNIVERSITÀ
Medicina: i quiz escono dalla porta, ma rientrano dalla finestra

In vista del nuovo anno accademico, il Ministero dell’Università ha introdotto una riforma dell’accesso alla facoltà di Medicina, approvata a marzo 2025. Il tradizionale test d’ingresso sarà abolito e sostituito da una selezione basata su esami scientifici (chimica, fisica e biologia) da sostenere al termine del primo semestre universitario.
Gli studenti, iscritti provvisoriamente, dovranno affrontare tre prove scritte da 45 minuti ciascuna, composte da 31 domande (21 a risposta multipla e 10 a completamento). Il punteggio sarà attribuito in base alla correttezza delle risposte, con penalità per gli errori. I risultati formeranno una graduatoria nazionale, che determinerà l’accesso al secondo semestre.
Il primo semestre potrà essere ripetuto al massimo tre volte, ma ogni studente dovrà indicare in anticipo almeno cinque sedi preferite. Chi non supererà la selezione potrà riutilizzare i crediti ottenuti in altri corsi di laurea.
Il Ministro Bernini ha annunciato l’uscita dei decreti attuativi entro maggio 2025, ma permangono molte incertezze. La CRUI (Conferenza dei Rettori) ha espresso forti dubbi sulla sostenibilità della riforma, giudicando irrealistico l’ampliamento degli accessi senza nuove risorse.
Infine, gli atenei privati non sono coinvolti nella riforma: hanno mantenuto il proprio calendario di test d’ingresso, già svolti nei primi mesi del 2025 (San Raffaele, Humanitas, Campus Bio-Medico, Cattolica).

L'INIZIATIVA
Ordine di Ravenna, il Consiglio diventa itinerante

Il Consiglio dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri di Ravenna ha avviato il progetto “Consigli itineranti”, con l’obiettivo di rafforzare i legami con i professionisti sanitari della provincia. La prima tappa si è tenuta a Lugo il 14 maggio, che sarà seguita da incontri previsti a Faenza (settembre) e Cervia (dicembre).
L’iniziativa, voluta dalla neopresidente Gaia Saini, mira a promuovere il dialogo diretto tra l’Ordine, i medici e le istituzioni locali, per favorire una maggiore conoscenza reciproca e sviluppare progetti condivisi a beneficio della sanità territoriale.
La risposta positiva riscontrata a Lugo incoraggia il proseguimento del progetto anche nel 2026, con l’intenzione di coinvolgere nuovi comuni della provincia.

FOTOGRAFIA
Scatti internazionali in mostra all’Enpam

Anche quest’anno la sede di Enpam ospita la mostra fotografica World medical view, organizzata dall’Associazione Medici Fotografi Italiani (Amfi). Per questa terza edizione saranno 91 le opere esposte di cui 46 realizzate da medici e dentisti italiani associati ad Amfi L’evento nasce dalla collaborazione di due realtà che coinvolgono medici chirurghi e odontoiatri, che condividono…

FINANZIAMENTI PER LA RICERCA
Una cura per le mielodisplasie con i fondi del 5×1000 Enpam

Ricerca pediatrica innovativa finanziata dal 5×1000 Enpam: la lotta alle sindromi mielodisplastiche
Grazie ai fondi del 5×1000 destinati all’Enpam, la ricercatrice romana Giulia Ceglie sta portando avanti uno studio all’avanguardia su una rara forma di tumore pediatrico presso l’ospedale Bambino Gesù di Roma. La borsa di studio da 40.000 euro, erogata in collaborazione con la Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro, sostiene un progetto di ricerca genetica focalizzato sulle sindromi mielodisplastiche pediatriche (MDS), malattie per cui attualmente non esistono cure efficaci.

L’obiettivo è utilizzare tecniche di gene editing per studiare le mutazioni nei geni SAMD9 e SAMD9L, sviluppando terapie geniche personalizzate. Il progetto, tra i primi a usare modelli “in silico” per questa patologia, mira a creare nuove prospettive terapeutiche non solo per la MDS, ma anche per altre forme di tumori infantili.

La dott.ssa Ceglie, formatasi tra Roma, Boston (Dana-Farber Cancer Institute/Harvard) e la Francia (Genethon), sottolinea l’importanza di unire ricerca e pratica clinica per garantire cure sempre più efficaci e centrate sul paziente. La sua storia è ispirata da figure come Rita Levi-Montalcini e Oliver Sacks, e rappresenta un esempio concreto di come il sostegno alla ricerca possa trasformarsi in speranza per i più piccoli.

PROFESSIONE AL FEMMINILE
Le donne eccezionali dell’Odontoiatria

Donne e Odontoiatria: dalle pioniere alle protagoniste del presente

Per lungo tempo l’odontoiatria è stata appannaggio maschile, ma tra Ottocento e Novecento alcune donne hanno infranto le barriere, lasciando un segno duraturo nella storia della professione. Tra queste:

Lilian Lindsay (Gran Bretagna): prima donna dentista nel Regno Unito, fu anche presidente dell’Associazione dentale britannica.

Gillette Hayden (USA): prima presidente donna dell’Accademia americana di parodontologia.

Grace Rogers Spalding: co-fondatrice dell’American Academy of Periodontology.

Marie Ussing Nylen: pioniera nell’uso del microscopio elettronico nello studio dello smalto dentale.

Anne Haffajee: ricercatrice chiave nella scoperta dei batteri responsabili delle malattie parodontali.

In Italia, le donne sono sempre più presenti nella professione odontoiatrica, soprattutto tra i più giovani. Secondo i dati FNOMCeO 2024, le dentiste rappresentano il 37% degli iscritti all’Albo, con quasi parità tra i professionisti under 29.

La figura simbolo è Isabella Picciotto, nata nel 1922, considerata la decana delle dentiste italiane. Tra le protagoniste attuali figurano anche Livia Ottolenghi, presidente della Conferenza dei corsi di laurea in Odontoiatria, e Antonella Polimeni, rettrice de “La Sapienza” di Roma dal 2020.

Nonostante i progressi, le donne odontoiatre sono ancora sottorappresentate nei ruoli apicali, ma la tendenza è in crescita e il futuro della professione si annuncia sempre più al femminile.

UNIVERSITÀ
Perplessità e dubbi sulle nuove norme d’ingresso a medicina

Medicina 2025: stop al test d’ingresso, arriva il semestre valutativo. Criticità su sostenibilità, risorse e criteri uniformi tra atenei.
Approvata la legge che cambia le modalità d’ingresso ai corsi di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria: previsto un semestre filtro al posto del test. Il decreto attuativo solleva dubbi su sostenibilità, uniformità formativa e risorse. Il Ministero istituisce gruppi di lavoro e tavoli tecnici per definire criteri nazionali e garantire equità. Critiche dalla CRUI per l’impatto sulle università.