RAPPORTO GIMBE
Medici di famiglia sovraccarichi: più di metà superano 1.500 pazienti

In Italia la carenza di medici di famiglia è critica, con oltre 5.500 posti vacanti e difficoltà crescenti per i cittadini. Secondo un report della Fondazione Gimbe, il problema deriva da una programmazione insufficiente, pensionamenti numerosi e scarso ricambio generazionale, aggravati dall’invecchiamento della popolazione e dall’aumento di pazienti cronici.
Tra il 2024 e il 2027 oltre 7.300 medici andranno in pensione, mentre il numero di nuovi candidati è in calo. Il Governo propone di trasformare i medici in dipendenti del Servizio sanitario nazionale, ma senza presentare un’analisi dettagliata degli impatti economici e organizzativi. Secondo la Fondazione Gimbe, senza soluzioni efficaci, milioni di persone rischiano di restare senza medico di famiglia, compromettendo la qualità dell’assistenza e mettendo in pericolo la salute dei cittadini più fragili.

MILLEPROROGHE
Ecm, più tempo per mettersi in regola. Scudo penale per tutto il 2025

L’ultima versione del decreto Milleproroghe, approvata dal Parlamento, ha stabilito una serie di novità per il settore sanitario. Dalla proroga per il conseguimento dei crediti Ecm, per chi non ha completato la formazione dei trienni precedenti, all’estensione dello scudo penale per i medici, fino al prolungamento per tutto il 2025 del divieto di emissione di fattura elettronica direttamente al paziente.
Il testo approvato in via definitiva ribadisce anche l’estensione delle possibilità di lavoro extra-formazione per i medici che frequentano il corso di medicina generale e per gli specializzandi.

IL SONDAGGIO FIMMG
I futuri Mmg: no alla dipendenza, 4 su 10 lascerebbero il corso

Un sondaggio condotto da Fimmg Formazione tra i corsisti di medicina generale rivela una netta opposizione alla trasformazione della figura del medico di famiglia in un dipendente del Servizio Sanitario Nazionale. Il 70% dei partecipanti si dichiara contrario, mentre il 40% sarebbe disposto ad abbandonare il corso se la dipendenza diventasse obbligatoria.

Secondo il sindacato, i medici scelgono la medicina generale per l’autonomia professionale e il rapporto di fiducia con i pazienti, aspetti che verrebbero compromessi da un modello rigido e burocratizzato. Inoltre, Fimmg evidenzia che la libera professione garantisce maggiore flessibilità, miglior bilanciamento tra lavoro e vita privata e una personalizzazione più efficace delle cure.

In un contesto di carenza di medici di famiglia, il sindacato avverte che ignorare queste posizioni potrebbe rendere la professione meno attrattiva per le nuove generazioni. Per questo, chiede che qualsiasi riforma tenga conto delle esigenze dei professionisti e garantisca sostenibilità organizzativa ed economica, evitando gli errori di programmazione delle risorse umane già commessi in passato.

PROTOCOLLO ANDI-MINISTERO
Dentisti in campo contro la violenza sulle donne

L’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI), che conta oltre 27mila iscritti, ha firmato un protocollo con la Ministra Eugenia Roccella per contrastare la violenza sulle donne. L’obiettivo è formare dentisti e odontoiatri per riconoscere segni di abuso e intervenire tempestivamente. I professionisti saranno connessi ai Centri antiviolenza (CAV) e al numero 1522, rafforzando la rete di supporto alle vittime

MOBILITÀ SANITARIA
Su e giù per l’Italia, inseguendo la Salute

La mobilità sanitaria in Italia evidenzia un forte divario tra Nord e Sud, con Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto come principali destinazioni per i pazienti. Nel 2022, il fenomeno ha raggiunto un record di 5,04 miliardi di euro, con il Sud che registra il 78,8 per cento del saldo passivo.

Il rapporto Gimbe denuncia un indebolimento del sistema sanitario pubblico, con il 54,4 per cento delle spese assorbite dal settore privato. L’autonomia differenziata rischia di accentuare le diseguaglianze, rendendo urgente un intervento per garantire un accesso equo alla sanità su tutto il territorio nazionale.