Le terapie digitali (DTx) potrebbero presto diventare parte integrante dei percorsi di cura in Italia e in tutta Europa. A patto che ci sia un quadro regolatorio solido e sistemi di rimborso adeguati.
Grazie alla loro capacità di offrire trattamenti personalizzati a costi contenuti – nel nostro Paese il prezzo medio di un ciclo di 90 giorni si aggira intorno ai 500 euro, ma si può trovare anche a meno – le terapie digitali stanno assumendo un ruolo sempre più centrale nella sanità.
Il mercato è in espansione, spinto dall’integrazione dell’intelligenza artificiale, che ne aumenta precisione ed efficacia.
Uno sviluppo che ha attirato l’interesse di investitori e aziende, nonché collaborazioni tra aziende farmaceutiche e startup tecnologiche. I vantaggi delle terapie digitali sono concreti: una più attiva gestione della propria salute da parte dei pazienti e la possibilità per i medici di avere dati clinici in tempo reale, in modo da ottimizzare le cure.
Secondo dati recenti, il 65 per cento dei pazienti sarebbe disposto a utilizzare una terapie digitale prescritta dal proprio medico e circa il 50 per cento dei professionisti sanitari si dichiara favorevole alla prescrizione di queste soluzioni.
Ma se a livello europeo paesi come Germania e Francia hanno già introdotto normative e sistemi di rimborso adeguati, un articolo sul portale Tech-2Doc mostra come l’Italia paghi ancora la mancanza di un quadro regolatorio chiaro e di linee guida specifiche.
Solo il 18 per cento delle aziende ha avviato sperimentazioni e il 27 per cento è in fase di valutazione.
PER CHI NON DORME
Sebbene l’accesso nel nostro Paese sia ancora limitato, ci sono alcuni progetti nati per colmare questo gap. Uno di questi è NyxDigital, sviluppato dall’università di Verona e dalla startup daVi DigitalMedicine, che punta a creare una terapie digitale basata su quella cognitivo-comportamentale, validata attraverso sperimentazioni cliniche.
Il progetto coinvolge partner accademici e industriali e mira a diventare un modello per l’adozione di tecnologie terapeutiche digitali in Italia ed Europa.
NyxDigital, attivo dal 2022 con il supporto della “Brain research foundation Verona”, nasce per la gestione di disturbi come l’insonnia cronica, che colpisce chi fatica a dormire almeno tre volte a settimana per oltre tre mesi. Una condizione che ha un impatto significativo sulla salute e sui costi sanitari e per la quale, ad oggi, i trattamenti tradizionali includono farmaci con rischio di dipendenza e terapie psicologiche efficaci, ma poco accessibili.
In questo senso, come ricostruisce questo articolo – la cui versione integrale è possibile leggere accedendo al sito di Tech2Doc.it – le terapie digitali rappresentano un’alternativa promettente, con benefici anche nel monitoraggio e nella personalizzazione delle cure.
Il progetto coinvolge partner accademici e industriali e mira a diventare un modello per l’adozione di tecnologie terapeutiche digitali in Italia ed Europa.
Claudia Torrisi