Chi si ritrova con contributi versati all’Inps non per errore, ma per obbligo (ad esempio per periodi di lavoro dipendente) oppure per una stranezza di legge (è il caso degli specializzandi, che sono soggetti alla gestione separata Inps pur essendo già medici), può chiedere la ricongiunzione all’Enpam.
La ricongiunzione si fa sempre sulla gestione attiva, dove si intendono trasferire i contributi versati altrove. Quindi, i medici e gli odontoiatri che hanno contributi all’Inps (gestione separata compresa), possono fare domanda all’Enpam.
La richiesta si fa direttamente dall’area riservata del sito web Enpam.it oppure attraverso l’Ordine presso il quale si è iscritti. L’Enpam, una volta ricevuta la domanda, chiederà all’Ente indicato dall’iscritto il prospetto dei contributi: i tempi di questa risposta, nei fatti, purtroppo sono imprevedibili.
A valle di questo processo, l’Enpam invia all’iscritto una proposta che può essere accettata o meno entro 60 giorni.
La ricongiunzione tecnicamente è sempre “onerosa”, nel senso che c’è materialmente un trasferimento di denaro. Per l’iscritto però non è detto che ci sia un costo. Infatti, se l’importo dei contributi da trasferire è uguale o superiore al costo della ricongiunzione, non dovrà versare nulla. Tutto viene comunque specificato nella lettera di proposta che l’Enpam invia.
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