Medici e dentisti non dovranno mai più emettere fatture elettroniche direttamente ai pazienti. Ad estendere l’esenzione e a renderla permanente è stato il Decreto correttivo alla riforma fiscale (Decreto legislativo 81/2025).
La misura, che esenta (e di fatto vieta) dall’emissione delle e-fatture nei confronti del paziente “fisico”, era stata concepita come transitoria e prorogata di anno in anno a partire dal 2018. Con l’atto, pubblicato nei giorni scorsi in Gazzetta ufficiale, entra in vigore a tempo indeterminato, con lo scopo di tutelare la privacy dei pazienti.
COSA CAMBIA PER MEDICI E DENTISTI
Rispetto alla situazione attuale, non cambia granché per i professionisti in camice. Medici e dentisti dovranno infatti continuare a emettere fattura cartacea o in formato digitale (ad esempio in pdf, da trasmettere per email) ai soggetti in carne ed ossa. Senza però trasmetterla al sistema di interscambio dell’Agenzia delle entrate (Sdi), operazione che comporterebbe la diffusione indiretta, attraverso i canali digitali della fatturazione elettronica, di dati sensibili legati allo stato di salute dei pazienti.
Al contrario, le fatture per altre prestazioni libero-professionali (ad esempio nei confronti di pubbliche amministrazioni, società e altri soggetti con partita Iva) devono continuare ad essere emesse in formato elettronico e passare per il sistema di interscambio dell’Agenzia delle entrate. La trasmissione delle fatture allo Sdi fa infatti parte del procedimento di emissione delle fatture elettroniche, che vengono compilate e inviate attraverso programmi informatici specifici.
Inoltre, per tutte le prestazioni, anche per quelle che vengono fatturate direttamente ai pazienti, rimane l’obbligo di trasmissione dei dati al sistema Tessera sanitaria che, lo ricordiamo, è il servizio digitale del ministero dell’Economia per la rilevazione delle prescrizioni mediche e farmaceutiche e delle prestazioni specialistiche ambulatoriali a carico del Ssn. In questo caso, la novità è che la trasmissione dovrà avvenire solo una volta l’anno, e non più mensilmente, entro un termine che sarà indicato dal Mef.
SODDISFAZIONE DI FONOMCEO E CAO
L’estensione sine die del divieto di e-fattura nei confronti dei pazienti in carne e ossa, trova l’approvazione dei vertici di Fnomceo e Cao, che hanno espresso soddisfazione per un provvedimento da loro auspicato e atteso.
“Il provvedimento approvato in via definitiva recepisce le istanze e la posizione consolidata di questa Federazione”, commentano in una nota congiunta i presidenti di Fnomceo, Filippo Anelli, e Cao nazionale, Andrea Senna.
Una posizione, si legge ancora nella comunicazione, “assunta innanzitutto a tutela della privacy dei cittadini che, in assenza di un quadro normativo atto a proteggere i loro dati sensibili, avrebbero visto rendere pubblico il loro stato di salute”.
Af