Enpam, come ogni anno, rivaluta le prestazioni assistenziali erogate ai medici, ai dentisti e ai loro familiari, in modo che le somme versate stiano al passo con gli aumenti del costo della vita.
All’avanzare dell’inflazione, infatti, la Fondazione risponde con una rivalutazione degli assegni percepiti dagli iscritti e dai loro familiari. Anche per il 2025, tale rivalutazione copre per intero l’incremento dei prezzi al consumo calcolato dall’Istat.
Le misure per la rivalutazione, deliberate a gennaio dal Consiglio di amministrazione dell’Enpam, hanno ricevuto il via libera dei ministeri vigilanti il 18 giugno scorso e ora possono essere rese operative.
DAL SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA ALL’INABILITÀ
La rivalutazione deliberata dal consiglio di amministrazione della Fondazione riguarda le prestazioni assistenziali erogate a favore degli iscritti al Fondo di previdenza generale, dei pensionati e dei loro familiari superstiti.
Per quanto riguarda le prestazioni correlate alla Quota A sono, ad esempio, stati rivalutati i contributi per l’ospitalità in casa di riposo, per l’assistenza domiciliare e le prestazioni per calamità naturali.
La rivalutazione al 100 per cento dell’indice Istat è stata varata anche per le prestazioni assistenziali aggiuntive della gestione di Quota B.
L’adeguamento ha riguardato le prestazioni in favore dell’inabilità temporanea dei neoiscritti alla gestione di Quota B e delle prestazioni assistenziali aggiuntive rivolte a tutti gli iscritti in caso di pensione di inabilità. Sono state inoltre rivalutate nella misura massima rispetto all’indice Istat anche i sussidi ai liberi professionisti che hanno visto il loro reddito azzerato a causa di una calamità naturale.
RIVALUTAZIONE DAL 1° GENNAIO 2025
Le rivalutazioni stabilite da Enpam, dal momento che hanno già ricevuto il parere favorevole dei ministeri vigilanti, decorrono dal 1° gennaio 2025. Il pagamento solitamente arriva insieme agli arretrati dei mesi precedenti.
Per conoscere l’importo della rivalutazione, medici e dentisti possono controllare la voce “Integrazione Istat” nel loro cedolino.
Af