Fresco di stampa, in libreria dal 19 settembre, pubblicato in occasione dei 100 anni dalla scomparsa del pioniere dell’elmintologia e della parassitologia, il volume scritto da Paolo Mazzarello è dedicato a Giovan Battista Grassi.
Nel libro, lo storico della medicina ricostruisce con cura certosina l’epopea umana e scientifica dello scienziato lariano, medico, zoologo, botanico, entomologo, nato nel piccolo borgo di Rovellasca nel 1854 e morto nel 1925 a Roma.
“Naturalista nato”, così lo definisce Paolo Mazzarello, Battista Grassi (che aveva il vezzo di firmarsi senza il primo nome) si distinse già da studente prima ancora di diventare medico.
Quando frequentava l’ateneo di Pavia, convittore del Collegio Ghislieri, identificò l’Ancylostoma duodenalis un verme intestinale parassita dell’uomo che conduceva alla morte per anemia e cachessia.
Autosperimentatore, incurante del pericolo e totalmente refrattario al ribrezzo, provò su di sé, tra l’altro, gli effetti degli ascaridi, degli ossiuri, dei chetognati e tanti altri microbi. Ingoiandoli.
Tra i suoi innumerevoli fondamentali contributi per la salute dell’umanità – non sempre esaltati come avrebbero meritato – il più noto è rappresentato dalla ricerca sulla malaria.
La “pestilenza” malarica in Italia era particolarmente devastante in alcune regioni, tra le più fertili, riducendo le capacità produttive di contadini e braccianti agricoli con un costo elevato, sia umano sia economico, per il Paese.
Giovan Battista fu certo il primo a sollevare – come si dimostra in queste pagine avvincenti come un thriller – il velo sulla (trasmissione della) malattia millenaria e ubiquitaria che mieteva milioni di vittime nel mondo, in particolare nelle zone paludose e tropicali.
Sua la scoperta del ruolo nella malaria della zanzara del genere Anopheles vettore responsabile del Plasmodio, l’organizzazione di una profilassi scientificamente fondata, con chinino e misure efficaci, a partire dalle zanzariere.
Grassi – già premiato nel 1896 con la Darwin Medal della Royal Society di Londra, il massimo riconoscimento dell’epoca per gli studi biologici – presentò la sua ricerca sensazionale sulla malaria nel 1898 all’Accademia dei Lincei.
Ciononostante, quattro anni dopo il sinedrio di Stoccolma assegnò il Nobel al medico britannico Ronald Ross, che pure si era avvalso degli studi di Giovan Battista Grassi.
Perché?
Lo spiega l’Autore, che basandosi sugli studi storici più recenti e sulla documentazione esistente, racconta l’incredibile congiura ordita contro Grassi, sciogliendo così l’enigma del giallo del Nobel negato.
In copertina campeggia un disegno originale di Giovan Battista Grassi sul ciclo della malaria trasmessa dalla zanzara Anophele.
Paola Stefanucci
PER ACQUISTARE IL LIBRO
Malaria. Il Nobel negato: Storia di Battista Grassi di Paolo Mazzarello
Neri Pozza, Vicenza 2025, pp. 304, euro 20,00