La storia di un paese senza pace affiora attraverso l’epopea di una famiglia di Kabul.
L’Afghanistan è martoriato da secoli da tensioni, conflitti, attentati, instabilità politica e sociale, anche per la sua complessità etnica.
In questo scenario vive la famiglia aristocratica, benestante e numerosa, di Javed.
Il ragazzo va in Francia, intraprende gli studi di agronomia, si sposa e acquisisce la nazionalità francese, diventa padre, ritorna in patria e comincia a lavorare per un’organizzazione che supporta le comunità rurali.
Nei primi anni Novanta del secolo scorso incontra a Peshawar, in Pakistan, Stefano, medico italiano. Entrambi condividono l’impegno umanitario a favore dei profughi.
Stefano si occupa del controllo delle malattie infettive e della distribuzione dei farmaci.
Tra i due nascerà un’amicizia sincera che si consoliderà sempre più nel tempo, tanto che Stefano parteciperà ai consigli di famiglia.
Oggi i fratelli di Javed si sono laureati tutti all’estero e sono sparsi in quattro Continenti. Mentre la giovane Jamila, ostinata, coraggiosa e commovente, per studiare Medicina si è trasferita a Delhi in India. Perché all’alba del terzo millennio, nella società afghana alle donne è negato il diritto all’istruzione, all’autonomia, alla libertà.
Tornata da laureata nell’atmosfera cupa di Kabul, diventa vicedirettrice di un ambulatorio nel quartiere hazara della capitale afghana, tormentata dallo scontro perenne tra rinnovamento e tradizionalismo.
Il presidio sanitario descritto nel romanzo è un luogo reale, che ha accolto oltre 500mila pazienti prima di essere chiuso nel 2021 con l’avvento al potere dei talebani. Tutto il personale, in prevalenza donne, è stato condannato, costretto a fuggire e a cercare rifugio politico in Europa, sostenuto dalla onlus torinese “International Help”.
Jamila, che ha aiutato e curato donne e bambini accettando i rischi e le rinunce che ne sono conseguiti, lotta per la sua sopravvivenza e per dare un senso al futuro.
L’autore Giorgio Macor, classe 1948, medico ospedaliero, è oggi dedito a tempo pieno alla cooperazione internazionale in campo sanitario. In questo suo romanzo narra aspetti della realtà afghana dimenticati dalla cronaca, dando voce e visibilità al contributo di chi resiste nelle trincee umanitarie in silenzio.
Paola Stefanucci
PER ACQUISTARE IL LIBRO
Le donne camminavano a Kabul di Giorgio Macor
Neos Edizioni, 2025, Torino, pp. 296, euro 22,00