L’integrazione di tecnologie immersive e intelligenza artificiale può rappresentare un valore aggiunto concreto per la sanità e la pratica clinica. Sul portale Tech2doc, tre esempi di applicazione della realtà virtuale in sala operatoria.
Il primo racconta l’avvio di una sperimentazione innovativa per il trattamento del carcinoma prostatico all’ospedale Molinette di Torino, con l’obiettivo di ridurre l’ansia e lo stress intraoperatori e migliorare la tollerabilità della procedura nei casi di interventi mininvasivi in anestesia locale.
VISORI DI REALTÀ AUMENTATA
Durante gli interventi di terapia focale del carcinoma prostatico utilizzando la tecnologia Echolaser con tecnica Tpla (Transperineal Laser Ablation), i pazienti indossano visori di realtà aumentata che proiettano scenari rilassanti (paesaggi marini, foreste o viaggi spaziali), accompagnati da musica. Il supporto immersivo funge da strumento di supporto psicologico e di modulazione della percezione del dolore. In combinazione con la procedura laser mininvasiva (che agisce in modo mirato preservando l’organo) rappresenta un importante passo avanti per una chirurgia oncologica personalizzata e incentrata sul benessere psico-fisico e sulla qualità della vita del paziente.
Un altro importante risultato in questo ambito è quello ottenuto dall’Ospedale San Camillo-Forlanini di Roma, che ha rimosso un raro tumore di grandi dimensioni (feocromocitoma) in una paziente affetta anche da neoplasia endocrina multipla, combinando per la prima volta nel centro la chirurgia robotica con la realtà aumentata.
SOVRAPPOSIZIONE 3D
L’équipe ha utilizzato la piattaforma Surgeree XR integrata con i visori Apple Vision Pro. In questo modo i chirurghi hanno potuto visualizzare una sovrapposizione in tempo reale 2D/3D delle immagini diagnostiche sull’anatomia reale della paziente, garantendo un mapping intraoperatorio estremamente preciso e un supporto decisionale avanzato basato su algoritmi di Intelligenza Artificiale. Ne parla questo articolo su Tech2Doc.
Infine, la realtà virtuale entra in gioco anche nel modello innovativo di assistenza pediatrica per bambini e adolescenti fino ai 18 anni lanciato dall’Ospedale Fatebenefratelli di Milano. Come racconta questo approfondimento sul portale, nella “Casa senza dolore”, vengono utilizzati visori per la realtà aumentata durante esami, prelievi o procedure più invasive (come artrocentesi) per distrarre i giovani pazienti e gestire l’ansia e il dolore. Questo approccio, definito “sedazione digitale”, permette di ridurre o evitare l’uso di sedativi farmacologici e rappresenta un esempio di sanità attenta al benessere emotivo del paziente.
Claudia Torrisi