Nell’atrio del “Nuovo ospedale” dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico “Lazzaro Spallanzani” di Roma è stata inaugurata una mostra permanente per rievocare e ricordare gli sforzi e la generosità degli operatori sanitari durante la pandemia Covid-19.
Il titolo della mostra, “Solo insieme possiamo farcela”, è ispirato alle parole che Papa Francesco scrisse all’Istituto nazionale per le malattie infettive il 17 aprile 2020.
Le 27 fotografie esposte sono state realizzate da Massimo Berruti, fotoreporter per prestigiose testate internazionali – come il National Geographic magazine, Time e il New York Times – e immortalano alcuni dei momenti più significativi e intensi della pandemia. Gli scatti ritraggono gli operatori sanitari in quei giorni difficili di lotta, speranza, cura e ricerca.
TRIBUTO AGLI OPERATORI SANITARI
Massimo Berruti ha spiegato così la genesi del suo lavoro: “La curiosità di ‘andare a vedere’, dopo la prima settimana di lockdown, ha superato la paura dell’ignoto. Il paesaggio post-umano in cui si era trasformata la brulicante Capitale aveva un fascino lugubre eppure irresistibile, dove tutto sembrava nuovo, diverso e il permeante silenzio era interrotto solo dal suono delle sirene delle ambulanze. È stato seguendo quel suono che si sono aperte le porte di un altro mondo, un mondo sotto shock, ma in frenetica lotta per la vita, un mondo fatto di tanti piccoli grandi eroi. Sono loro che hanno ispirato questo lavoro e adesso questa mostra”.
Una mostra fatta per restare e ricordare nel luogo che ha rappresentato l’epicentro della risposta sanitaria Nazionale al Covid-19. Punto di riferimento nazionale per le malattie infettive, durante la pandemia lo Spallanzani ha assistito migliaia di pazienti, a partire dai primi casi italiani, con il ricovero della coppia cinese. L’Istituto ha inoltre condotto e finalizzato ricerche di fondamentale importanza come l’isolamento e il sequenziamento del virus, poi condiviso con i colleghi di tutto il mondo. Senza dimenticare l’inoculazione delle prime dosi di vaccino.
Le fotografie in mostra testimoniano paura e coraggio, scienza e umanità, sofferenza e rinascita, e soprattutto il senso di “comunità” trasmesso dagli operatori sanitari.
Cristina Matranga, direttore generale dello Spallanzani e promotrice dell’iniziativa, ha sottolineato l’importanza di ricordare il contributo dell’Istituto nella cura dei pazienti. “È giusto e doveroso – ha detto il dg – ricordare sempre il contributo che lo Spallanzani ha dato nella lotta contro la pandemia: un centro di riferimento nazionale e internazionale nella cura dei pazienti e nella ricerca. Vorrei però che queste foto servissero anche per non dimenticare mai lo sforzo fatto e il contributo dato dagli operatori sanitari in termini di valore sociale. Contributo che troppo spesso alla prima occasione viene dimenticato e, passata la paura, si torna all’insofferenza, alla scortesia e nei casi più gravi alle aggressioni verbali o addirittura fisiche nei confronti degli stessi operatori sanitari”.
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ARGINE AL COVID-19
Lo Spallanzani ha avuto un ruolo fondamentale nella lotta alla pandemia, curando e dimettendo oltre 7.400 pazienti con Covid-19, seguendo più di 5.500 pazienti paucisintomatici e con gravi fattori di rischio nell’ambulatorio terapie precoci e, purtroppo, registrando 800 decessi.
L’Istituto ha anche effettuato oltre 370mila test Pcr e più di 7mila analisi di sequenza, oltre a realizzare più di 500 lavori scientifici e sperimentazioni. Ha inoltre vaccinato più di 200mila cittadini, incluso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Norberto Maccagno
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