Concedere un mutuo a giovani medici che altrimenti non potrebbero ottenerlo dalle banche. È questo l’obiettivo principale per il quale l’Enpam lancia ogni anno il proprio bando relativo ai mutui, cosa che è accaduta anche per questo 2025 (le domande si ricevono fino alle ore 12 del prossimo 12 settembre). La disponibilità verso i giovani camici bianchi è grande, ma l’inconveniente è che a volte, i tassi di interesse applicati possono non essere concorrenziali con quelli di mercato.
L’Enpam, infatti, non può elargire mutui a un interesse qualsiasi ma può concederli solo a scopo di investimento con un rendimento minimo coerente con i propri obblighi di sostenibilità dettati dai ministeri vigilanti. In questo senso, dunque, non c’è la pretesa di gareggiare con il sistema bancario, quanto piuttosto di tendere una mano a quei giovani, la cui situazione patrimoniale e di reddito non è considerata dalle banche accettabile per la concessione di un mutuo.
Il risultato è che, ricorrendo all’Enpam, di norma si riesce ad acquistare casa con alcuni anni di anticipo rispetto a quando la stessa possibilità verrebbe data da una banca.
ANTIDOTO CONTRO I TASSI ALTI
In diversi casi, quando i tassi di riferimento della Banca centrale europea erano molto bassi, l’Enpam è stata in grado di offrire mutui a rate più convenienti rispetto alle migliori offerte delle banche, soprattutto perché l’ente di previdenza non addebita ai suoi iscritti i costi d’istruttoria (che presso gli istituti di credito possono invece arrivare a migliaia di euro). In altri casi i tassi sono stati più elevati, ma esiste una soluzione: la surroga. Quando cioè la propria situazione economica migliora, chi ha già ottenuto un mutuo dall’ente di previdenza è nelle condizioni di rivolgersi a una banca per portare fuori dalla Fondazione il proprio mutuo, beneficiando delle eventuali condizioni economiche più vantaggiose.
Una procedura, quella della surroga, della quale l’Enpam informa dettagliatamente i giovani medici che richiedono un mutuo, in modo tale da metterli in condizioni, appena possibile, di risparmiare sugli interessi. E proprio questa è la storia di diversi giovani camici bianchi, alcuni dei quali hanno deciso di raccontarla al Giornale della previdenza.
SALVATA DALLO SFRATTO
La vicenda di Jessica Micomonaco è esemplare per comprendere il valore che può rappresentare per un giovane medico poter ricorrere a un mutuo dell’Enpam, ottenuto a 33 anni ancora non compiuti. “Vivevo in affitto in una casa – racconta la dottoressa di Chieti – e quando i proprietari hanno deciso di metterla in vendita, mi hanno concesso un tempo molto limitato per poterla acquistare. All’epoca avevo ancora un contratto a tempo determinato, e nessuna banca ha voluto concedermi un mutuo. La mia salvezza è stata dunque quello Enpam, nonostante abbia dovuto far fronte a un tasso d’interesse davvero molto alto, il 6,45%. Eppure, è stato un sacrificio che ho affrontato conscia del fatto che, se l’Enpam non mi avesse offerto questa opportunità, molto probabilmente avrei perso la casa in affitto senza riuscire a comprarla”.
Appena il contratto è diventato a tempo indeterminato, Jessica ha potuto rivolgersi a una banca e ottenere una surroga, con grande soddisfazione sia sua e sia dell’Enpam che in questo caso ha aiutato una propria iscritta a realizzare il sogno di diventare proprietaria della propria casa.
SPECIALIZZANDO A CACCIA DI MUTUO
Molto simile il caso di Saki Bogias, oggi quarantenne specializzando in anestesia a Chieti, dopo una laurea all’Università del Molise. “Quando qualche anno fa ero alla ricerca di un mutuo – racconta Saki che è di origini greche – nessuna banca era disposta a concedermelo senza un garante. L’opzione Enpam fu dunque per me una vera e propria salvezza”.
A suo tempo il tasso d’interesse a cui stipulò il contratto di mutuo con l’Enpam era del 3,95%. “Successivamente sono stato assunto con il Decreto Calabria – continua Saki – e ho trovato una banca che mi ha proposto l’applicazione di un tasso inferiore. E così ho deciso di fare la surroga. Quel che mi resta è un’esperienza davvero positiva con l’Enpam, grazie alla quale ho potuto acquistare la mia abitazione, in un momento in cui le banche non mi avrebbero finanziato in nessun modo”.
TEMPI RIDOTTI
Sulla stessa falsariga la storia che ci racconta Luigi Rotunno, nato in provincia di Lecce e laureato a Ferrara, che ha stipulato un mutuo con l’Enpam per l’acquisto della sua prima casa nel 2023. “All’epoca non avevo ancora il contratto a tempo indeterminato – spiega Luigi – e soprattutto le trattative per l’acquisto furono complicate da alcuni abusi edilizi che bisognava sanare. Questo fatto allungò la procedura e soprattutto fece sì che i tempi per cercare e ottenere un mutuo dalle banche fossero diventati impossibili rispetto alle scadenze per la stipula del rogito. L’Enpam invece fu in grado non solo di concedermi il mutuo di cui avevo bisogno, ma di farlo anche in tempi rapidi. Purtroppo, però, essendo giunti con la pratica ad aprile del 2023, mi sono beccato tutti i rialzi dei tassi Bce che nel frattempo c’erano stati. Ecco perché – sottolinea ancora Luigi – il mio mutuo è stato fatto a un interesse del 5,45%”.
Nonostante questo aggravio, Luigi comunque non perde l’occasione di ottenere il mutuo di cui aveva bisogno. “Ovviamente appena ottenuto il contratto a tempo indeterminato ho fatto la surroga verso una banca esterna – racconta il medico –. E aggiungo che, proprio a questo proposito, ho ricevuto informazioni davvero molto dettagliate e precise su come procedere nel momento in cui avessi avuto l’opportunità di portare il mutuo fuori dall’Enpam a interessi più bassi”.
LUNGAGGINI BUROCRATICHE
Risvolti un po’ più problematici ha avuto invece la vicenda di Dario Sinatti, pediatra romano. “In realtà a me il mutuo lo avrebbero concesso anche le banche perché io avevo una persona che avrebbe fatto da garante per me – racconta Dario –. Solo che in quel tempo i tassi di interessi erano molto simili a quelli praticati dall’Enpam e quindi decisi di optare per la richiesta al mio ente previdenziale. Solo che purtroppo alcune lungaggini burocratiche della Fondazione, hanno fatto sì che il mio mutuo sia stato approvato con ritardo. E siccome i tassi di interesse applicati sono quelli del momento della stipula e non quelli del momento della richiesta, io mi sono ritrovato con un interesse al 4,45%. Ecco perché poi, non appena ho avuto la possibilità – conclude – ho fatto la surroga”.
Al di là del caso specifico, gli uffici dell’Enpam hanno precisato che, a volte, ci può essere la necessità di fare delle accurate verifiche di natura tecnico-urbanistica sugli immobili oggetto del mutuo, che possono rallentare i tempi di approvazione di una domanda. Queste procedure, spiega una funzionaria, sono attuate per garantire il massimo della trasparenza a beneficio tanto dell’iscritto che dell’ente.
PECCATO PER I CINQUE ANNI
Altra storia di surroga è quella di Michele Carpinteri, nato, laureato e specializzato a Bologna. “In qualità di specializzando mi ero rivolto direttamente all’Enpam per chiedere un mutuo, perché mi avevano assicurato che lo avrei ottenuto. E difatti così è stato, e di questo sono ancora oggi molto felice. Peccato che in un momento successivo ci sia stata una complicazione”.
Per necessità personali, infatti, a soli due anni dall’acquisto, il dottor Carpinteri è costretto a rivendere la sua casa per poterne comprare un’altra. “Per il regolamento dell’Enpam però, se si ottiene un mutuo, non si può rivendere o affittare la casa prima che siano passati cinque anni. Questo fatto mi ha causato un problema non da poco, che ho potuto risolvere solo surrogando il mutuo. A differenza dell’Enpam, la banca mi ha permesso di rivendere la casa che avevo acquistato, per poter subito dopo ricomprarne un’altra”.
Secondo Carpinteri il vincolo del mantenimento della proprietà per un quinquennio è da rivedere: “Capisco che questa regola sia stata fatta per evitare speculazioni, però ci possono essere motivi di qualunque tipo, logistici, di cambiamento della sede di lavoro o legati ad altri condòmini, per cui una persona può essere costretta a vendere la prima casa anche dopo poco tempo. Anche lo Stato consente di farlo, mantenendo le agevolazioni fiscali per la prima casa, se ne ricompra un’altra entro breve”.
RISPARMIO RISPETTO ALL’AFFITTO
Abbiamo infine analizzato in forma aggregata i casi di chi ha trasferito il mutuo Enpam presso una banca per calcolare se il gioco è valso la candela. È convenuto economicamente? La risposta è sì. Chi ha pagato le rate di mutuo all’ente previdenziale ha risparmiato in media circa un terzo rispetto a un affitto di pari importo. Una quota di risparmio destinata poi naturalmente ad aumentare dopo aver fatto la surroga presso una banca a interessi più bassi.