Avete mai provato ad entrare in una banca solo con una borsa di specializzazione oppure con un contratto ancora a termine, per chiedere un mutuo? La risposta sarà stata che l’operazione non era possibile per scarse garanzie finanziarie. Oppure che avreste dovuto trovare un garante, insomma qualcuno che si impegnasse a rimborsare il mutuo in caso di difficoltà.
AD ENPAM IL CONTRATTO A TERMINE BASTA
Rivolgendosi all’Enpam il discorso cambia radicalmente e a testimoniarlo c’è la storia di Alessandro Luci, trentenne specializzando ortopedico di Roma. “Io mi sono sposato nel 2020 in pieno Covid, – racconta il giovane camice bianco – e da qualche anno volevamo un figlio: e proprio in questi giorni è nata Ofelia. Da circa un annetto quindi avevamo deciso di acquistare una casa vista l’esigenza di nuovi spazi familiari. Purtroppo, però – prosegue Alessandro – ho avuto grandi difficoltà ad avere un mutuo perché sto ultimando la mia specializzazione in ortopedia, una situazione professionale che non dava sufficienti garanzie alle banche. Ho provato a rivolgermi a diversi istituti, tutti di caratura nazionale, ma senza esito. Tra l’altro, non avevo immobili da mettere sul piatto come garanzia, e i miei genitori sono, uno pensionato e l’altra prossima al ritiro, dunque tutto sommato una famiglia normale, ma evidentemente non in condizioni di rassicurare nessuna delle tante banche a cui mi sono rivolto”.
Una situazione ancora più paradossale se si pensa che Alessandro non solo percepisce una borsa di specializzazione ma è anche assunto come dirigente medico in formazione con un contratto a termine in base al decreto Calabria. Non solo: ha già vinto anche un concorso pubblico per entrare in ospedale con un contratto a tempo indeterminato, una volta finita la specializzazione.
“Peccato che tutto ciò – sottolinea con rammarico il giovane medico – per le banche non ha e non avrà alcuna importanza, finché il contratto non diventa a tempo indeterminato e io smetto tecnicamente di essere uno specializzando. Dunque, nonostante io abbia la reale e concreta prospettiva di essere assunto stabilmente in un ospedale, e nonostante io già lavori a tutti gli effetti, per le banche sono rimasto sempre e solo uno specializzando a cui non concedere un mutuo”.
MUTUO ANCHE QUANDO LA BANCA DICE “NO”
Per lui e per tanti giovani medici è stato possibile superare l’ostacolo rivolgendosi all’Enpam. L’obiettivo della Fondazione, infatti, è proprio quello di offrire i propri mutui a quegli iscritti, come i giovani camici bianchi e persino agli studenti di medicina o di odontoiatria, che, per condizioni economiche e di reddito, non potrebbero accedere ai normali mutui bancari non avendo garanzie sufficienti da presentare.
“Grazie al mutuo trentennale di 300mila euro concessomi dalla Fondazione, che non smetterò mai di ringraziare, – afferma con soddisfazione Alessandro – siamo riusciti a comprare una villetta indipendente con giardino ad Ardea. In questo modo per me si realizza un vero e proprio sogno. Tra l’altro questa nuova abitazione presenta spazi sufficienti per poter portare con me, non solo mia moglie e mia figlia, ma anche mio padre e mia suocera che hanno dei seri problemi di salute e necessitano assistenza continua”.
Una storia a lieto fine, che è una delle tante con cui si confronta quotidianamente Ernestina Pitta, quadro dell’area Assistenza Enpam che si occupa dei mutui. Il suo lavoro è innanzitutto quello di consigliare i giovani che fanno richiesta di un finanziamento per l’acquisto di una casa o del proprio studio professionale, in modo da individuare la soluzione migliore per loro.
“A volte questi ragazzi si presentano a noi con delle richieste un po’ troppo ambiziose, magari perché avendo letto in maniera sommaria nel bando che l’importo massimo da noi erogabile è pari a 300mila euro, pensano di poter richiedere tale cifra senza problemi – racconta al Giornale della previdenza Ernestina –. Noi dobbiamo quindi spiegare che l’Enpam mette a disposizione dei mutui che sono comunque parametrati alla loro capacità reddituale. In questo senso, il suggerimento che cerchiamo di dare è quello di cominciare anche con un immobile piccolo, purché di proprietà. Perché questo – prosegue Ernestina – consente innanzitutto di non sprecare denaro in affitto e poi in un prossimo futuro di poter vendere questa prima abitazione, per poterne comprare una più grande quando la situazione lavorativa è tale da poter richiedere un mutuo più importante”.
L’intento dell’Enpam è dunque quello di dare un aiuto ai giovani medici nel momento contingente nel quale loro si trovano, con le loro condizioni economiche e lavorative.
OPPORTUNITÀ CHE VALE PIÙ DEI TASSI
“Il mio cruccio – sottolinea con forza Pitta – è che però tanti giovani medici neanche conoscono questa straordinaria opportunità offerta dal loro ente”. E tutto ciò a maggior ragione, se si pensa che i bandi per i mutui dell’Enpam, sono rivolti in particolare proprio ai giovani. E questo perché il medico già strutturato che percepisce uno stipendio adeguato tale da poter offrire garanzie per un mutuo ad una banca qualsiasi, non ha bisogno di ricorrere ai mutui dell’Enpam, i cui tassi di interesse, per obblighi di sostenibilità, possono essere superiori a quelli di mercato.
Il vero valore aggiunto è rappresentato proprio dal fatto che, come detto, vengono concessi anche a giovani medici che, come il nostro Alessandro, non vengono neanche presi in considerazione dalle banche. “Nel giro di un anno o due questi giovani si strutturano – conferma Ernestina –, guadagnano di più, e a questo punto vanno in un istituto di credito e portano fuori il loro mutuo chiedendo la surroga. Questo è esattamente quello che noi spieghiamo a tutti i medici che guardano con preoccupazione al livello dei nostri tassi”.
Tassi che, peraltro, a differenza di quelli del sistema bancario, sono finiti: l’Enpam cioè non addebita altre spese, come quelle di istruttoria.
Giuseppe Cordasco
Per saperne di più:
Mutui Enpam per la prima casa e lo studio professionale