Ancora una truffa a danno dei medici, ancora una volta a nome dell’Enpam. Dopo il caso dei mesi scorsi in provincia di Teramo, la segnalazione di un episodio analogo arriva sempre dall’Abruzzo, a spese di un medico di medicina generale di Chieti.
“C’È UN RIMBORSO IN SCADENZA OGGI”
“Ho ricevuto una telefonata da parte di una presunta operatrice di Poste Italiane che mi riferiva di avere un assegno di rimborso Enpam in giacenza”. Inizia così la testimonianza di una dottoressa di Chieti, che ha contattato la Fondazione per segnalare il tentativo di raggiro.
La truffa ricalca uno schema classico, che fa leva su due elementi: la convenienza, rappresentata da un inesistente rimborso, e il tempo limitato per cogliere l’opportunità, dal momento che la finta operatrice postale sollecita la dottoressa sul fatto che “l’assegno scade il giorno stesso”.
Ma non c’è alcun assegno di rimborso e né l’Enpam né Poste Italiane sono coinvolti in alcun modo.
Enpam, inoltre, non dà rimborsi tramite assegni inviati per posta. Si tratta quindi ancora una volta di un’esca per una truffa, orchestrata per raggirare la vittima di turno.
FINTI VERSAMENTI DA FARE IN BANCA
La truffatrice sollecita al telefono la potenziale vittima, informandola di aver mandato per posta una (inesistente) notifica dell’assegno da ritirare (di fatto mai arrivata né a casa né presso il suo ambulatorio).
La invita, quindi, a presentarsi presso l’ufficio postale di Chieti Scalo, in via Pescara, per ritiralo. È sabato pomeriggio, le banche sono chiuse, come sono chiusi gli uffici Enpam, e non è possibile fare una chiamata per verificare l’effettiva esistenza del rimborso.
Giunta sul posto, la dottoressa si accorge che anche l’ufficio postale è chiuso. Un’evenienza già annunciata dalla truffatrice telefonica, che aveva anticipato la possibilità di suonare il campanello della filiale delle Poste o richiamarla allo stesso numero.
“L’OPERATRICE TELEFONICA” FINALIZZA LA TRUFFA
A quel punto, come accaduto in casi analoghi segnalati in precedenza, la finta operatrice telefonica “mi ha guidata per effettuare dei versamenti, con le cui ricevute mi sarei dovuta recare in banca entro martedì 9 dicembre per ritirare l’assegno”.
“L’operatrice – spiega la dottoressa al Giornale della previdenza – parlava molto velocemente. Insisteva sul fatto che si trattava di una nuova procedura dell’Enpam e continuava a sottolineare che l’assegno era in scadenza. Quando mi ha chiesto di versare del denaro ho avuto molti dubbi, ma ho comunque deciso di fidarmi”.
Dopo un’operazione da 250 euro tramite Postamat, alla dottoressa è stato anche chiesto di fare un bonifico istantaneo (quindi non revocabile) di 1.250 euro. In totale 1.500 euro.
PIÙ VITTIME NELLA RETE DEI TRUFFATORI
La vicenda è proseguita davanti a una scrivania, in una stazione dei carabinieri, dove la vittima del raggiro ha sporto denuncia.
“Sono venuta a conoscenza – commenta la dottoressa – che anche un altro collega era stato truffato in un modo simile, tramite un link da cliccare, inviatogli per messaggio sul telefonino. Avendo usato l’Enpam come ente di riferimento, mi sembrava giusto segnalarlo anche per proteggere altri colleghi da eventuali truffe simili”.
Af






