Con il concorso “Animali in azione” volevamo mettere alla prova i medici e gli odontoiatri appassionati di fotografia con una delle branche più amate e, allo stesso tempo, tra le più difficili: quella naturalistica. Abbiamo raccolto gli scatti selezionati in cinque album che rappresentano le varie sfaccettature della fotografia naturalistica. Tra questi, abbiamo poi scelto gli otto “superfinalisti” i cui scatti troverete nella nostra Galleria.
Lo scatto che, secondo noi, ha colto più di altri lo spirito del concorso è, ovviamente, una foto d’azione: quella di Giuseppe Calsamiglia.
Siamo in Polonia, dove due aquile si scontrano, presumibilmente per contendersi un brandello di carcassa. Sullo sfondo, come spettatori interessati, tre corvi sperano che i due rapaci lascino qualcosa. Pazienza, essere nel posto giusto al momento giusto, saper cogliere l’attimo ma anche anticipare le azioni degli animali: sono tutte doti fondamentali per un fotografo naturalista, che Calsamiglia ha saputo mettere a frutto.
I CONSIGLI DELL’ESPERTO
Per offrirvi dei suggerimenti, avevamo coinvolto Alessandro Tiraboschi, docente della Canon Academy, che da anni guida gli appassionati di questa tecnica alla “caccia” di scatti nei parchi naturalistici del Piemonte e non solo.
“La fotografia naturalistica ha una forte componente emotiva ed estetica”, ci aveva raccontato. “Unisce l’arte alla scienza – proseguiva Tiraboschi – richiedendo sia sensibilità artistica che una buona conoscenza della fauna e della flora. È apprezzata perché permette di avvicinare le persone alla natura, sensibilizzandole sulla sua bellezza e fragilità. Inoltre, ha un valore educativo e, in alcuni casi, scientifico: molte immagini vengono usate per studiare il comportamento degli animali o monitorare l’ecosistema. E comunque è una bellissima scusa per passare del tempo in mezzo alla natura, in posti meravigliosi”.
Oltre ai tanti consigli tecnici, Tiraboschi aveva indicato il rispetto dell’ambiente come la dote principale che deve avere un fotografo naturalista.
Grazie ai numerosi scatti che ci avete inviato, anche noi ci siamo ritrovati a godere della bellezza di essere immersi nella natura: respirare l’aria dei prati di montagna o quella polverosa della savana, sentire il fruscio delle foglie e il battito d’ali dell’uccello che spicca il volo dal fiume.
GLI ALTI VINCITORI
La fotografia naturalistica consente di applicare molte altre tecniche, come quella del ritratto. E alcuni vostri scatti hanno colto gli animali in modo così perfetto da sembrare in posa.
Tra questi, le due antilopi ritratte da Gabriele Cardu che addirittura guardano in camera; il paguro Bernardo immortalato da Caterina Dominguez su una spiaggia, cogliendone lo sguardo. E a proposito di sguardo, non possiamo non citare l’espressione quasi umana del cucciolo di babbuino ritratto da Ersilia De Curtis o lo scatto di Roberto Gnudi, che ha colto due giraffe in un momento per loro vitale ma in un atteggiamento buffo.
Gli uccelli sono stati indubbiamente gli animali a cui avete dedicato più scatti. L’Ibis sacro che si alza in volo sull’acqua, immortalato da Roberto Carlon, conferma come anche la fotografia naturalistica possa diventare artistica: in questo caso, grazie all’uso del bianco e nero e della sovraesposizione.
Per immortalare due farfalle su un fiore, Angelo Camerieri ha invece utilizzato la tecnica macro, giocando con sfondi sfocati e soggetti perfettamente a fuoco.
L’ultimo scatto che vi proponiamo tra quelli ricevuti non poteva che essere quello di Marco Ottobelli: una composizione straordinaria che esalta un tramonto nella savana, dove la silhouette di un gruppo di elefanti copre parte di un sole giallissimo in un cielo rosso fuoco.
Perché, oltre agli animali, anche il paesaggio sa incantare.
Norberto Maccagno
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PER PUBBLICARE SULLA RUBRICA FOTOGRAFICA
Tutti i medici e i dentisti possono inviare le proprie fotografie per la pubblicazione sul Giornale della Previdenza, online e cartaceo. Si richiede l’invio di un minimo di otto scatti legati tra loro da un tema comune. Le foto devono avere una risoluzione minima di 1600×1060 pixel e devono essere a 300 dpi. Il materiale può essere inviato via email o attraverso un servizio di file hosting a giornale@enpam.it specificando nell’oggetto “PER RUBRICA FOTOGRAFICA”. Si chiede di fornire un recapito telefonico, un indirizzo email, un breve curriculum professionale del tipo: Nome, cognome, luogo di nascita, specializzazione professionale conseguita, ruolo e luogo di lavoro, fotocamera e relativi obiettivi utilizzati (o smartphone). È possibile indicare un titolo che identifichi l’insieme delle foto inviate.
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