UNIVERSITÀ
Medicina: i quiz escono dalla porta, ma rientrano dalla finestra
In vista del nuovo anno accademico, il Ministero dell’Università ha introdotto una riforma dell’accesso alla facoltà di Medicina, approvata a marzo 2025. Il tradizionale test d’ingresso sarà abolito e sostituito da una selezione basata su esami scientifici (chimica, fisica e biologia) da sostenere al termine del primo semestre universitario.
Gli studenti, iscritti provvisoriamente, dovranno affrontare tre prove scritte da 45 minuti ciascuna, composte da 31 domande (21 a risposta multipla e 10 a completamento). Il punteggio sarà attribuito in base alla correttezza delle risposte, con penalità per gli errori. I risultati formeranno una graduatoria nazionale, che determinerà l’accesso al secondo semestre.
Il primo semestre potrà essere ripetuto al massimo tre volte, ma ogni studente dovrà indicare in anticipo almeno cinque sedi preferite. Chi non supererà la selezione potrà riutilizzare i crediti ottenuti in altri corsi di laurea.
Il Ministro Bernini ha annunciato l’uscita dei decreti attuativi entro maggio 2025, ma permangono molte incertezze. La CRUI (Conferenza dei Rettori) ha espresso forti dubbi sulla sostenibilità della riforma, giudicando irrealistico l’ampliamento degli accessi senza nuove risorse.
Infine, gli atenei privati non sono coinvolti nella riforma: hanno mantenuto il proprio calendario di test d’ingresso, già svolti nei primi mesi del 2025 (San Raffaele, Humanitas, Campus Bio-Medico, Cattolica).