In (quasi) quattrocento pagine, Francesco Aragona analizza il ruolo determinante delle malattie e delle epidemie nella storia dell’umanità, in questo volume fresco di stampa, in libreria dal 27 giugno scorso.
L’impatto – devastante – demografico, sociale ed economico di un microrganismo infinitesimale, batterio o virus, può cancellare le vite di milioni di persone e cambiare il corso degli eventi, più di una guerra.
Gli agenti patogeni sono stati più letali dei conflitti e, fino alla grande Guerra, la maggior parte dei soldati è morta per malattia e non per mano del nemico.
Da un millennio all’altro, gli esempi non mancano. Che l’Autore – chirurgo cosentino, classe 1950, già operativo nelle università di Pisa, Bologna, Padova e Barcellona ed ex direttore del dipartimento chirurgico e dell’unità operativa di urologia dell’Ospedale Cannizzaro di Catania – riporta con la precisione lenticolare dello storico, citando date e fatti.
La dolorosissima prostatite di Napoleone III – cui fa riferimento il titolo – certo influì sull’esito della guerra franco-prussiana, con la caduta del secondo impero francese e la nascita del secondo reich tedesco. Cambiando così il volto geopolitico dell’Europa.
Si ritiene che la sconfitta di Napoleone Bonaparte, a Waterloo, sia dovuta alla compromissione delle capacità strategiche dell’Imperatore obnubilate da una straziante crisi emorroidaria.
Le epidemie e le pandemie hanno funestato il genere umano per secoli.
La peste bubbonica del 1300, definita nera, la sifilide, la lebbra, la peste bianca ovvero la tubercolosi, la malaria, il colera, il tifo, il vaiolo, la polio, l’Aids: ripercorrerne la storia – dice l’Autore – oltre a farci apprezzare la fortuna di vivere nell’era dei vaccini, ci ricorda di non sottovalutare il rischio di nuove pandemie.
Anche perché la loro diffusione globale sarà istantanea, com’è accaduto per il Covid-19.
Paola Stefanucci
PER ACQUISTARE IL LIBRO
La prostata di Napoleone di Francesco Aragona
Santelli Editore, Milano, 2025, pp.396, euro 24,99