Nell’immaginario collettivo, l’anatomopatologo corrisponde a quella figura inquietante che disseziona con il microtomo cadaveri, adagiati sul tavolo settorio, nella sala delle autopsie.
I libri divulgativi sull’argomento sono pochissimi.
Eccone uno avvincente che si legge come un romanzo, nonostante la mole: circa quattrocento e cinquanta pagine dense di aneddoti e curiosità.
L’anatomopatologa Marcella Cintorino, classe ’48, illumina il ruolo essenziale della disciplina che ha esercitato e insegnato nella sua Siena per oltre quarant’anni, nella storia della Medicina, nella formazione del medico e nella pratica clinica.
L’autopsia, già praticata in Grecia dai medici alessandrini nel VI secolo avanti Cristo, nei secoli tra divieti e superstizioni, battute d’arresto e ripartenze – praticata nel Rinascimento da un genio qual è stato Leonardo – ha contribuito alla nascita dell’Anatomia. E, nel contempo, a svelare la natura delle malattie.
È il Seicento il secolo in cui si afferma l’Anatomia patologica.
Giovan Battista Morgagni è considerato il fondatore della disciplina, ma tra i pionieri, ovviamente uomini, spicca una donna, la vedova Anna Morandi Manzolini (1714 -1774), abile realizzatrice di modelli anatomici in cera. Valente anatomista, apprese ed ereditò l’arte dal marito medico.
L’Autrice racconta le imprese di innumerevoli scienziati e scienziate, incluse le loro vicende umane personali.
Eccone alcune.
Marcello Malpighi, che dà il nome ai corpuscoli renali, litigava con la famiglia Sbaraglia, noti medici galenisti avversi al progresso, a causa dei confini delle loro proprietà terriere contigue.
Gaetano Perusini, accanto ad Aloysius Alzheimer, scandagliava i vetrini di migliaia di cervelli e alla fine la demenza senile descritta da entrambi viene indicata ancora oggi solo con l’eponimo del neurologo e psichiatra tedesco.
Nella lunga e tormentata storia dell’asbestosi si scopre che la famiglia Kafka, quella di Franz, l’autore de “La metamorfosi”, possedeva un’azienda che lavorava l’amianto, la cui nocività non era ancora conclamata.
Un campo dove il contributo del patologo è quasi sempre ignorato è la trapiantologia, che ha sancito la gloria di Paride Stefanini (1901-1981), il cui ricordo è ancora vivo, non solo, tra chi è stato allievo, o paziente, dell’audace chirurgo.
Nel volume è descritta l’attività dell’anatomopatologo e si sottolinea l’importanza fondamentale dell’isto(cito)patologia diagnostica anche per individuare precocemente i tumori.
Prefazione di Paolo Mazzarello.
Paola Stefanucci
PER ACQUISTARE IL LIBRO
Viaggio nel corpo umano. Con l’anatomia patologica alle fonti della medicina di Marcella Cintorino
Edizioni Cantagalli, Siena, 2025, pp. 432, euro 25,00