La notte del 2 novembre 1975 Pier Paolo Pasolini venne assassinato all’idroscalo di Ostia.
Un crimine maturato in un incontro di natura omosessuale: così si è sostenuto per circa mezzo secolo.
Per l’omicidio del poeta fu riconosciuto colpevole, con sentenza definitiva, il diciasettenne reo confesso Pino Pelosi. Un “ragazzo di vita” dedito a furti, espedienti e prostituzione.
L’Autore del volume, medico legale e sostenitore dell’“omicidio politico”, cita stralci di atti giudiziari e delle commissioni parlamentari che avvalorano la tesi secondo cui Pasolini avesse appuntamento con i suoi carnefici per la restituzione dei negativi del film “Salò o le 120 giornate di Sodoma”, trafugati dai magazzini della Technicolor.
L’immagine di Pier Paolo Pasolini è tuttora traboccante di vita e i suoi film, il suo teatro e la sua prosa continuano ad affascinare gli intellettuali di tutto il mondo, dice Marco Sani che ne ricostruisce la figura di lucido e strenuo fustigatore politico.
Il suo attacco solitario e costante al Potere lo ha condotto alla morte. Ma non certo all’oblio.
In appendice, il volume contiene il riepilogo degli iter processuali dal 1976 fino al 2017, quando all’età di 59 anni Pelosi muore di cancro al Policlinico Gemelli, e la successione temporale dei procedimenti giudiziari avviati sulla produzione artistica dello scrittore friulano.
Inoltre, presenta i testi delle canzoni di Giorgio Bolino liberamente ispirate alla poetica pasoliniana e ascoltabili tramite il codice qr presente nel volume, che l’anno scorso ha ottenuto la menzione speciale del Sindacato nazionale autori drammatici e radiotelevisivi alla XXI edizione del premio “Schegge d’Autore”.
Paola Stefanucci
PER ACQUISTARE IL LIBRO:
“Mi dovrete uccidere. A cinquant’anni dalla morte di Pier Paolo Pasolini” di Marco Sani
Antonio Dellisanti Editore, 2024, Massafra (Taranto), pp. 214, euro 22,00