Ci sono storie di abuso domestico, maltrattamento e violenza psicologica, che giacciono sotto strati di dolore, silenzio e indifferenza.
Aspettano solo di essere raccontate. E denunciate.
Eccone una. L’ha scritta una pediatra milanese che accende l’attenzione sul mobbing familiare, in ascesa in una società definita emancipata.
Nel romanzo memoir, ispirato a una vicenda reale, due amiche si ritrovano, ormai quarantenni, dopo i tempi del liceo.
Sono madri. Entrambe hanno un lavoro gratificante.
Bianca è separata, Giovanna, la protagonista, è sposata con Filippo.
Dai loro incontri e dalle loro confidenze emerge una verità allarmante.
Giovanna si scopre arresa alla prepotenza e alla sopraffazione del coniuge, un narcisista, egocentrico privo di empatia, un bugiardo manipolatore capace di nascondersi, in pubblico e al bisogno, dietro una maschera di socievolezza e di simpatia.
Attraverso il sostegno e l’affetto dell’amica, varie sedute di psicoterapia, letture e una visita al Centro antiviolenza, Giovanna percepisce e affronta la gravità della sua condizione.
Liberarsi dal peso doloroso della violenza familiare – che inesorabilmente coinvolge anche i figli – è difficile, ma certo è possibile tornare a camminare lievi nella vita.
Sulla copertina, che riporta il dipinto Night windows di Edward Hopper, campeggia l’elogio di Giovanni Allevi all’autrice e alla sua opera.
Il libro, punteggiato da pregevoli poesie in tema scritte da Bruna Colacicco, ha vinto tra l’altro il 32° premio letterario Donn – Fasano, il 43° premio letterario del Casentino e lo Switzerland literary prize.
Paola Stefanucci
PER ACQUISTARE IL LIBRO
Eppure sono lieve di Bruna Colacicco
Auto-pubblicato, II edizione, 2025, pp.194, euro 16,64