Chi ha un problema di salute nella metropoli lombarda, ma non può permettersi di curarsi, può rivolgersi ai Fratelli di San Francesco di Milano.
L’omonima Fondazione è una realtà no profit che rappresenta un punto di riferimento per l’assistenza ai più fragili del capoluogo lombardo. Tra i camici bianchi che forniscono il loro contributo volontario c’è anche, Andrea Oltolina, odontoiatra milanese, che ha scelto di affiancare alla libera professione un impegno profondo nel volontariato sanitario e che per questo è stato recentemente insignito con il premio intitolato a Geppino Micheletti.
“La Fondazione è un fiore all’occhiello della solidarietà milanese”, racconta Oltolina. “Comprende mense, case di accoglienza, docce, dormitori, percorsi di reinserimento sociale e, soprattutto, un poliambulatorio in via Bertoni, dove lavorano gratuitamente circa 100 medici volontari. Noi curiamo tutti, senza guardare il passaporto o il titolo di studio. Chi arriva da noi è una persona in difficoltà che deve essere aiutato, punto”.
60MILA PRESTAZIONI L’ANNO
Nel solo ambulatorio odontoiatrico operano stabilmente 25 dentisti volontari, divisi tra professionisti in pensione e giovani colleghi desiderosi di mettere le proprie competenze al servizio degli altri.
“Il nostro è un gruppo affiatato, molto preparato. Lavoriamo cinque giorni alla settimana e questo ci consente di raggiungere numeri importanti”, spiega Oltolina.
Ogni anno vengono effettuate tra le 10 e le 15 mila prestazioni odontoiatriche gratuite, su un totale di oltre 60 mila prestazioni sanitarie complessive rese dalla Fondazione.
“Offriamo cure – prosegue – come se fosse un normale studio odontoiatrico: odontoiatria generale, chirurgia orale, pedodonzia, ortodonzia, protesi mobile e persino alcuni interventi di implantologia, grazie al supporto gratuito di aziende partner che offrono gratuitamente gli impianti”.
La qualità dell’assistenza è una priorità. “Non diamo la minima cura possibile, ma la migliore possibile per ogni paziente, perché la dignità non si misura in base al reddito”.
L’accesso al servizio non è automatico: chi si presenta spontaneamente viene valutato da un’équipe di volontari che analizza il reale bisogno. Altri sono inviati da enti come Caritas o i servizi sociali del Comune.
“Da tempo sono sempre più gli italiani che chiedono il nostro aiuto a dimostrare come non è vero che tutti riescono ad accedere al Servizio sanitario nazionale e questo per vari motivi. La povertà è trasversale, e noi la vediamo ogni giorno.”
Il volontariato, per Oltolina, è anche una scuola di vita. “Fare volontariato fa bene prima di tutto a chi lo fa. Ci arricchisce, ci rende medici migliori, ma anche persone più attente e presenti nella vita quotidiana. È una medicina per l’anima”.
PER DIVENTARE VOLONTARIO
Per mantenere viva attività come quella della Fondazione Fratelli di San Francesco d’Assisi, servono volontari.
Chi vuole donare un po’ del proprio tempo e della sua professionalità agli altri può prendere contatto con la Fondazione attraverso questo link.
Norberto Maccagno