Nei giorni scorsi Claudio Fabris ha compiuto 95 anni, ma a dispetto dell’anagrafe, prosegue a pieno ritmo la sua carriera libero-professionale in camice, tra studio privato e ambulatorio.
“La scorsa settimana ho fatto, vediamo: conto dall’agenda… 58 visite”, ha commentato il cardiologo e specialista di medicina sportiva, in un’intervista al Corriere Veneto pubblicata lo scorso 31 ottobre a firma di Monica Zicchiero.
“Avrei dovuto smettere ma l’insistenza è stata tale…”, ha poi confessato il professionista, classe 1930, laurea a Padova nel 1955, specializzazioni anche in medicina interna e in geriatria, da 69 anni iscritto all’Ordine dei medici.
Sollecitato dall’intervistatrice su quale per lui sia la spinta a continuare la professione, Fabris ha commentato: “Mi fa piacere, mi tiene vivo. Il mio impegno è sempre stato nell’interessarmi di ciò che accade agli altri. Sento molto le vicende delle persone”.
“In previsione di ridurre l’impegno professionale – ha continuato nell’intervista all’edizione locale del Corriere della Sera – mi sono iscritto da poco all’Università del Tempo Libero per studiare inglese e francese. Che col tempo si dimenticano. E poi, capire l’accento di alcuni madrelingua non è facile”.
Invece, sull’attitudine che bisogna avere per indossare il camice, il medico non ha dubbi e punta tutto sull’empatia: “Compenetrarsi negli altri. Molta generosità. Ed entrare nei problemi psicologici”.
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