
(Foto: ©Ridofranz/GettyImages)
L’Enpam aumenta il proprio sostegno agli studenti orfani di medici e odontoiatri, portando a 335 le borse di studio per accompagnarli dalla scuola primaria all’università.
L’estensione degli aiuti agli alunni della scuola elementare e l’incremento degli importi erogati sono le novità del nuovo bando 2023, che si è aperto il 26 luglio.
Lo stanziamento per finanziare i sostegni economici, a cui si accede secondo criteri di reddito e di merito, è stato infatti aumentato e per l’anno scolastico 2023/2024 sfiora il milione di euro.
FINO A 4.650 EURO IN UN ANNO
Il bando riserva 50 borse da 600 euro agli scolari che nell’anno scolastico 2022/2023 hanno frequentato con profitto la scuola primaria.
Altri 40 sussidi da 900 euro sono rivolti a chi ha frequentato la scuola media nell’anno scolastico appena concluso, mentre 60 sussidi di 1.600 euro sono dedicati agli studenti che hanno appena frequentato un anno delle superiori.
Per 25 ragazzi diplomati lo scorso anno con un titolo utile per l’iscrizione all’università è invece prevista una borsa di 2.100 euro, che diventa di 3.150 euro per chi è uscito con il massimo dei voti.
Lo stesso meccanismo di premialità è previsto per gli universitari: in 120 avranno un sussidio da 3.100 euro, che sarà aumentato fino a 4.650 euro per chi nell’anno accademico 2022/2023 si è laureato con 110 e lode.
Il bando prevede requisiti di reddito, che sono più favorevoli all’aumentare del numero di componenti del nucleo familiare del richiedente e nel caso siano presenti familiari con invalidità.
Le domande per le borse di studio possono essere trasmesse all’Enpam fino al 20 ottobre, esclusivamente con la procedura online tramite l’area riservata dal sito web della Fondazione.
L’ENPAM PAGA ANCHE LA RETTA ONAOSI
Come ogni anno, la Fondazione stanzia anche 40 borse di studio per il pagamento delle rette Onaosi per frequentare il convitto di Perugia – rivolte agli studenti delle scuole medie e superiori – e i collegi e centri formativi universitari di Perugia, Padova, Bologna, Torino, Pavia, Napoli e Messina.
La domanda può essere inoltrata fino al 31 agosto, inviando il modulo presente sul sito dell’Enpam, sia alla Fondazione, tramite posta elettronica certificata, sia alla sede Onaosi di Perugia, per posta.
IN PIÙ LE BORSE ENPAM-BANKITALIA
Le borse di studio sono cumulabili con quelle attivate dalla Banca d’Italia attraverso un fondo gestito dall’Enpam, in favore dei familiari dei medici e degli odontoiatri deceduti a causa del Covid.
Grazie alla convenzione della durata di 5 anni, ogni anno vengono erogate borse di studio da 500 a 1.500 euro ai figli superstiti, in età scolare o universitaria fino a 26 anni, di camici bianchi che hanno perso la vita dopo aver contratto il Covid-19 durante lo stato di emergenza.
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Molti medici di famiglia possiedono già una specializzazione universitaria e contributi silenti presso la Gestione separata Inps. Ecco perché la ricongiunzione verso l’Enpam è un’opportunità da valutare subito per aumentare la pensione futura.
Il fenomeno dei medici di famiglia specializzati
Dalle recenti analisi effettuate dall’Enpam, emerge un dato sorprendente: oltre 14.000 medici di medicina generale (mmg) delle coorti più giovani (iscritti dal 2003) risultano aver versato contributi alla Gestione Separata INPS.
Questo accade perché molti giovani medici di base, oltre al diploma di formazione specifica in medicina generale, hanno conseguito una specializzazione universitaria. Durante il percorso di specializzazione (dall’anno accademico 2006/2007), è infatti obbligatorio il versamento dei contributi all’Inps. Questi fondi restano spesso “congelati” nell’istituto pubblico, ma possono essere recuperati.
Come verificare i contributi versati all’Inps
Ogni medico può controllare la propria posizione contributiva accedendo al sito Inps tramite Spid, Cie o Cns e consultando l’Estratto conto contributivo.
Se risultano periodi coperti da contribuzione Inps, è possibile richiedere il trasferimento di questi anni verso l’Enpam.
Perché conviene fare domanda di ricongiunzione?
La ricongiunzione dei contributi è l’operazione che permette di unificare i periodi assicurativi per ottenere un’unica pensione più consistente.
Convenienza economica: Le attuali regole di calcolo sono favorevoli, ma il costo dell’operazione aumenta con l’età. Presentare la domanda il prima possibile permette di pagare meno.
Costi ridotti o nulli: Sebbene la ricongiunzione sia onerosa, il valore dei contributi trasferiti da INPS può abbattere il costo del riscatto, talvolta portandolo a zero.
Aumento dell’anzianità: Recuperare questi anni permette di raggiungere prima i requisiti per la pensione e di aumentarne l’importo.
Come presentare la domanda “esplorativa”
La domanda di ricongiunzione all’Enpam è non vincolante. Questo significa che il medico può richiedere un calcolo senza l’obbligo di procedere.
Dove farla: Nell’area riservata del sito Enpam.it (sezione “Modulistica online”) o tramite il proprio Ordine professionale.
La procedura: Una volta fatta la richiesta, l’Enpam contatta l’INPS per ottenere i dati e invia al medico un’ipotesi di ricongiunzione.
Valutazione: Ricevuta l’ipotesi (che specifica costi, benefici sulla pensione e anzianità maturata), l’iscritto ha 60 giorni per decidere se accettare o rinunciare.
Molti medici di famiglia possiedono già una specializzazione universitaria e contributi silenti presso la Gestione separata Inps. Ecco perché la ricongiunzione verso l’Enpam è un’opportunità da valutare subito per aumentare la pensione futura.
Il fenomeno dei medici di famiglia specializzati
Dalle recenti analisi effettuate dall’Enpam, emerge un dato sorprendente: oltre 14.000 medici di medicina generale (mmg) delle coorti più giovani (iscritti dal 2003) risultano aver versato contributi alla Gestione Separata INPS.
Questo accade perché molti giovani medici di base, oltre al diploma di formazione specifica in medicina generale, hanno conseguito una specializzazione universitaria. Durante il percorso di specializzazione (dall’anno accademico 2006/2007), è infatti obbligatorio il versamento dei contributi all’Inps. Questi fondi restano spesso “congelati” nell’istituto pubblico, ma possono essere recuperati.
Come verificare i contributi versati all’Inps
Ogni medico può controllare la propria posizione contributiva accedendo al sito Inps tramite Spid, Cie o Cns e consultando l’Estratto conto contributivo.
Se risultano periodi coperti da contribuzione Inps, è possibile richiedere il trasferimento di questi anni verso l’Enpam.
Perché conviene fare domanda di ricongiunzione?
La ricongiunzione dei contributi è l’operazione che permette di unificare i periodi assicurativi per ottenere un’unica pensione più consistente.
Convenienza economica: Le attuali regole di calcolo sono favorevoli, ma il costo dell’operazione aumenta con l’età. Presentare la domanda il prima possibile permette di pagare meno.
Costi ridotti o nulli: Sebbene la ricongiunzione sia onerosa, il valore dei contributi trasferiti da INPS può abbattere il costo del riscatto, talvolta portandolo a zero.
Aumento dell’anzianità: Recuperare questi anni permette di raggiungere prima i requisiti per la pensione e di aumentarne l’importo.
Come presentare la domanda “esplorativa”
La domanda di ricongiunzione all’Enpam è non vincolante. Questo significa che il medico può richiedere un calcolo senza l’obbligo di procedere.
Dove farla: Nell’area riservata del sito Enpam.it (sezione “Modulistica online”) o tramite il proprio Ordine professionale.
La procedura: Una volta fatta la richiesta, l’Enpam contatta l’INPS per ottenere i dati e invia al medico un’ipotesi di ricongiunzione.
Valutazione: Ricevuta l’ipotesi (che specifica costi, benefici sulla pensione e anzianità maturata), l’iscritto ha 60 giorni per decidere se accettare o rinunciare.