Una Sbirra maiuscola, amata da lettori e telespettatori: il vicequestore aggiunto della squadra mobile di Catania, Giovanna, detta Vanina, Guarrasi è la protagonista della serie cult letteraria e televisiva (andata in onda su SKy) scaturita dalla vulcanica creatività di Cristina Cassar Scalia, scrittrice e oftalmologa.
Palermitana, un passato doloroso – l’omicidio del padre, ucciso dalla mafia – l’amore tormentato con il magistrato, sotto scorta, Paolo Malfitano, nel dna un talento investigativo non comune, Vanina, fumatrice incallita di Gauloises, ama la buona cucina e divora intere tavolette di cioccolata.
Attrae come una calamita i casi più streusi (bizzarri) e li risolve.
È una calda mattina di luglio quando l’avvocata Maria Giulia De Rosa e il medico legale Adriano Calí, usciti per una gita in mare, ascoltano alla radio un avviso della capitaneria di porto: nelle acque in cui stanno navigando c’è una grossa imbarcazione che potrebbe trovarsi in difficoltà.
Il loro tentativo di soccorso si rivela inutile. A bordo del lussuoso panfilo ci sono sette morti.
Calí, con la sua esperienza, ci mette poco a capire che a uccidere quelle persone è stata una dose, forse mescolata al latte di mandorla, di cianuro, un veleno rapidissimo e letale.
Chiama l’amica vicequestora.
Vanina si tuffa subito in un’indagine serratissima con l’immancabile sostegno del commissario in pensione, Biagio Patanè, e della sua squadra.
Chi ha portato a bordo il veleno? Qual è il movente? Potrebbe essere un omicidio-suicidio?
Tra mille ipotesi si prospetta la soluzione, inaspettata e sorprendente.
Paola Stefanucci
PER ACQUISTARE IL LIBRO
“Mandorla amara” di Cristina Cassar Scalia
Einaudi, Torino, 2025, pp. 268, euro 18,50





