Le Regioni hanno ratificato l’atto d’indirizzo per il rinnovo della convenzione dei medici di medicina generale per il triennio appena trascorso. Ad annunciarlo in occasione dell’83° congresso Fimmg di Villasimius sono stati il presidente del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, a capo della conferenza delle Regioni, e l’assessore lombardo Marco Albarone, che presiede il comitato di settore per la sanità.
La Sisac, la struttura che rappresenta la parte pubblica nelle relazioni sindacali, ha convocato l’avvio delle trattative per il 15 ottobre 2025.
«Il segnale sull’immediata convocazione ci rassicura su una rapida discussione negoziale e piena soddisfazione del recupero economico di una categoria ferma a retribuzioni del 2021 – ha detto il segretario generale Fimmg, Silvestro Scotti – con l’obiettivo di chiudere l’Acn prima possibile, forse già entro dicembre».
I negoziati riguarderanno soprattutto gli aumenti e gli arretrati da riconoscere per gli anni 2022, 2023 e 2024, considerando che anche lo stesso Fedriga, a nome della Conferenza delle Regioni, ha detto di voler puntare su un accordo snello, rimandando gli aspetti di maggiore complessità al successivo accordo per il triennio 2025-2027. Su questo, il segretario della Fimmg Scotti ha auspicato che si possa arrivare a un atto di indirizzo «prima di giugno 2026».
Riavvolgendo il nastro, per quanto riguarda il triennio già scaduto (2022-2024) quando arriveranno gli arretrati?
Al momento è possibile solamente fare ipotesi basandosi su quanto accaduto in passato.
Per quanto riguarda il triennio 2019-2021, l’atto d’indirizzo arrivò il 20 gennaio 2023, ma l’ipotesi di Accordo collettivo nazionale fu poi siglata a febbraio 2024. Per arrivare alla firma del documento definitivo ci vollero poco meno di due mesi. A quel punto, in base a una clausola dello stesso Acn, come raccontato dal Giornale della Previdenza, la parte pubblica ha avuto 60 giorni di tempo per procedere agli aumenti e al pagamento degli arretrati.
La Fimmg questa volta ha espresso il chiaro auspicio che il passaggio dall’atto d’indirizzo all’Acn avvenga entro dicembre, cioè che ci si mettano un paio di mesi, non un anno come avvenuto la scorsa volta.
Se quest’obiettivo sarà raggiunto, quindi, c’è speranza che gli aumenti e gli arretrati arrivino entro la fine della primavera 2026.